Ogni occhio ha il suo sguardo
Each eye has its own gaze
Enrica Strettoi
Si deve a Platone la definizione della vista come “il più chiaro dei sensi che si possiede, brillante di una superiore chiarezza” e la rappresentazione degli occhi, che della vista sono l’esterna dichiarazione, quali specchio dell’anima, capaci, come nessun altro organo vitale, di riflettere le umane emozioni e di agire al contempo come acuti strumenti di indagine del mondo esterno. Plinio il Vecchio, pure, affermava che “profecto in oculis animus habitat” (di sicuro l’anima abita negli occhi) ed “ è evidente che anche negli animali, ma di più nell’uomo, nessun’altra parte del corpo indica lo stato d’animo meglio di questi organi di senso”. Per il fascino che esercitano sull’uomo, gli occhi sono largamente rappresentati nelle arti figurative, capaci di comunicare l’essenza stessa dell’essere umano e le sue passioni: possono esprimere felicità, malinconia o inquietudine e al tempo stesso sanno inviare sguardi in grado di indagare, curare e proteggere, incoraggiare, rimproverare o rassicurare.