Socialità e cervello sociale ai tempi del Covid-19
Sociality and social brain in the time of the Covid-19
Alessandro Sale
“L’uomo è un animale sociale”, scrisse il filosofo greco Aristotele (IV secolo A.C.) nella sua celeberrima Politica, caratterizzato da una spiccata tendenza ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società. La socialità dell’uomo è evidente a livello antropologico, sociologico, etologico. Tutto, della vita delle popolazioni umane diffuse nelle più varie regioni del pianeta, ci parla, nel corso della storia, di una spinta all’aggregazione organizzata. A livello evolutivo, nella socialità di Homo sapiens è racchiuso molto del segreto del suo successo, della capacità di diffusione e affermazione in ambienti anche estremi, dell’attitudine a rispondere alle sfide dell’esistenza con straordinaria adattabilità. Prova ne sia l’importanza dell’invenzione del linguaggio, uno strumento efficacissimo per codificare e veicolare informazioni tra membri di uno stesso gruppo, di una comunità socialmente organizzata.